Cinque generazioni di gioiellieri
COME TUTTO EBBE INIZIO
Le origini della tradizione orafa della famiglia Lenti risalgono alla metà dell’Ottocento, quando a Valenza Morosetti e Melchiorre allestirono le prime fabbriche di gioielleria. Alcuni loro allievi, fra i quali Vincenzo Ceriana, si misero in proprio e continuarono la loro opera, in stretto contatto con disegnatori di Parigi, allora indiscussa capitale della moda e dello stile Liberty.
Di Vincenzo Ceriana ci è pervenuto un ricco archivio di disegni, che risalgono per lo più all’ultimo decennio dell’Ottocento.
Una sua figlia sposò Costantino Raiteri, che col fratello Giovanni aveva rilevato, dopo la prima guerra mondiale, il laboratorio del suocero.
I fratelli Raiteri furono fra i primi ad esporre alla Fiera di Milano e svilupparono il settore commerciale entrando in contatto con le migliori gioiellerie delle grandi città di tutta Italia.
Giovanni Raiteri
CHI ERA
Era un abilissimo artista e creò gioielli molto ricchi e raffinati, con l’impiego sempre maggiore di pietre preziose di grande valore, di cui si riforniva a Parigi e ad Amsterdam.
Morì nel 1926 a soli 36 anni, lasciando un ricco archivio di disegni e schizzi, soprattutto di bracciali e broches in platino e diamanti, che Lenti ha ripreso negli scorsi decenni.
Il fratello Costantino continuò da solo l’attività sino a quando la secona guerra mondiale interruppe la possibilità di fabbricare e commercializzare gioielli. Frattanto sua figlia Matilde, che già curava la contabilità e l’amministrazione dell’azienda paterna, nel 1940 sposava un valente gioielliere, Pietro Carlo Lenti.
Pietro Carlo Lenti
il capostipite
Questi aveva appreso giovanissimo l’arte orafa e a 18 anni si era messo in proprio. Dopo il servizio militare, con due soci, aveva allestito una grande fabbrica e organizzato una vasta rete di distribuzione in Italia, Istria e Dalmazia, dedicando particolare cura all’acquisto diretto ad Anversa di pietre preziose e anche all’importazione di orologi dalla Svizzera.
Terminata la guerra, Carlo Lenti e la moglie Matilde crearono una ditta propria con marchio 196 AL, facendo tesoro delle esperienze accumulate e sviluppando nuovi settori, in particolare le perle.
Alberto Lenti
il figlio
Anche il figlio Alberto si accostò presto all’attività della famiglia: dall’età di 16 anni, nei periodi liberi dallo studio, iniziò ad accompagnare il padre ad Anversa per acquisti di diamanti e in Svizzera per pietre di colore e perle.
Dopo la laurea in giurisprudenza si dedicò a tempo pieno alla gioielleria, interessandosi in modo particolare alla gemmologia e allestendo in ditta un reparto gemmologico.
In quegli anni l’attività orafa si espandeva rapidamente, a Valenza si moltiplicavano le fabbriche e iniziava un massiccio flusso di esportazione.
La ditta Lenti preferì invece non espandersi troppo, per non correre il rischio di sacrificare la propria tradizione artigianale di lavorazione a mano, cura dei particolari, controllo diretto di ogni fase della produzione e commercializzazione.
Simona Lenti
il presente
La figlia di Alberto, Simona, si laureò in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Siena, con una tesi dal titolo “La promozione del diamante. Il caso De Beers” ed entrò in azienda occupandosi del marketing e delle problematiche commerciali.
I tre figli di Simona, una ragazza di nome Giulia e due gemelli più piccoli, Alberto e Davide, sono tutti e tre ancora troppo giovani ma già affascinati da quello che non è solo un lavoro ma una vera e propria tradizione di famiglia: la sesta generazione è in arrivo.